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di Anna Marchetti
Concluso il progetto esecutivo della nuova Federiciana che dovrebbe sorgere accanto alla biblioteca storica e prendere il posto dell’attuale edificio degli anni ‘70 che ospita l’Archivio di Stato: uno scrigno trasparente su quattro livelli, che si sviluppa a terrazze “sospese” che guardano verso il mare. A darne conferma l’architetto di fama mondiale Mario Cucinella, che lo ha redatto, e che a breve lo consegnerà al Comune. Il progetto, che è stato finanziato dall’armatore Corrado Montanari, per la sua caratura nazionale ha ottenuto a dicembre 2022 il finanziamento Pnrr per 2milioni 500mila euro. Ma ne mancano altri 8. “E’ l’unica biblioteca italiana finanziata con i fondi del Pnrr – fa notare l’architetto Cucinella – sarebbe un peccato perderli e anche difficile spiegarlo ai cittadini”. Il progettista, noto a livello nazionale e internazionale, fa notare come la nuova Federiciana prosegua “l’esperienza vissuta da Fano con la Memo che, come dice sempre il sindaco Massimo Seri, ha cambiato le abitudini della città. In questo caso parliamo di un intervento di architettura contemporanea che dialoga con la storia e che dovrebbe rappresentare un’occasione di rilancio per Fano. Le sorti delle città medio piccole cambiano anche attraverso l’architettura e la costruzione di un edificio di interesse collettivo può diventare il manifesto di quello che il nostro Paese dovrebbe fare”.
Architetto Cucinella, il progetto della nuova Federiciana non è mai stato messo in discussione. Si cercano gli 8 milioni di euro, che aggiunti ai fondi Pnrr, servono per la sua realizzazione. Per Fano non è una piccola somma…
“Mi sembra di capire che ci si sta avvicinando all’obiettivo. A questo progetto, oltre al sostegno della giunta, servirebbe quello di tutto il consiglio comunale per evitare che diventi oggetto di battaglia politica: in quel caso a perdere sarebbe l’intera comunità. Il nostro è un Paese che ha fame di luoghi di cultura e di bella architettura e mi piacerebbe che il progetto della nuova Federiciana fosse condiviso da tutta la politica”.
Come sarà la nuova biblioteca?
“Sarà un luogo destinato a generare relazioni, perché frequentato da tante persone e capace di dialogare con l’architettura esistente. Non abbiamo fatto scelte stravaganti per creare clamore, ma abbiamo optato per un progetto misurato al contesto urbano in cui si inserisce e che guarda al mare”.
Si aspettava dell’Amministrazione comunale più determinazione a sostegno del suo progetto?
“Credo che progetti come questo vadano difesi, se necessario anche forzando politicamente la mano: spero che il sindaco Seri lo faccia. D’altra parte mi piacerebbe che ci fosse una convergenza di tutto il consiglio comunale anche per risolvere il problema economico. Parliamo di un progetto che finora non ha pesato sulle casse comunali e un ulteriore aiuto potrebbe arrivare dallo stesso Montanari. Un imprenditore ispirato da un sentimento nobile e raro, che è quello di restituire alla città quanto Fano gli ha permesso di raggiungere dal punto di vista professionale”.
Lei sta dicendo che sul suo progetto la politica ha dimostrato poca determinazione?
“Ai sindaci spetta il coraggio delle scelte. Porto l’esempio di Bilbao, una città cambiata grazie al museo Guggenheim che il sindaco ha fortemente voluto. Non voglio fare paragoni, ma quanto accaduto nella città basca dimostra che nei progetti bisogna crederci”.